CINEMA TREVI - ARCHIVIO NAZIONALE -PROGRAMMA DICEMBRE 2006

  

1 dicembre Le désir aveugle. Jean Genet et le cinéma
2-16 dicembre Lo splendore del vero. Il mondo di Roberto Rossellini
prima parte
14 dicembre Vª Biennale Orizzonte Québec: Mémoires affectives
17 dicembre (In)visibile italiano: il cinema (misterioso) di Pupi Avati
19-23 dicembre Furio Scarpelli: la scrittura del cinema


venerdì 1
Le désir aveugle. Jean Genet et le cinéma
Jean Genet è non solo il più grande autore francese del dopoguerra, l’erede perverso di Chateaubriand e di Rimbaud, l’uomo che impose la mitologia degli assassini ammalianti, dei grandi magnaccia inflessibili e delle “divines”, ma anche regista, sceneggiatore e teorico. Egli ha prodotto un’opera rara, provocante, clandestina, che emerge poco a poco, sin dalla sua morte nel 1986: «È strano constatare», scrive Edmund White, «che Genet abbia pensato al cinema durante tutta la sua carriera di scrittore. Ha redatto più pagine di sceneggiatura che di tutt’altra letteratura». Un cinema del desiderio, prima di tutto. Diceva: «Il cinema è infatti essenzialmente impudico. Dato che la cinepresa ha questa capacità di ingrandire i gesti, che può aprire una brachetta, che può anche frugarne i segreti, sfruttiamola! Se lo riterrò necessario, non ne farò a meno» [Jane Giles, Un chant d’amour. Le cinéma de Jean Genet, Macula, 1993].
Curata da Stéphane Solier (Ambasciata di Francia in Italia-Università degli Studi Roma Tre) in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e con il sostegno dell’Ambasciata di Francia in Italia - BCLA, questa rassegna cinematografica si colloca nell’ambito del convegno internazionale “Jean Genet. La traversée diagonale” (30 novembre-2 dicembre 2006) organizzato, in occasione del ventennale della morte dell’autore, dall’Università degli Studi Roma Tre e dal Comune di Roma, assieme all’Ambasciata di Francia in Italia, all’Ambasciata del Regno del Marocco in Italia, all’Académie de France à Rome-Villa Medici, al Dipartimento di Francesistica dell’Università Roma “La Sapienza” e a Il Saggiatore Editore.
programma del convegno: www.uniroma3.it e www.france-italia.it
ore 17.00
introduzione di Alexandre Bouglione-Romanès (Direttore del Circo Romanès, amico di Jean Genet)
ore 17.30
Les Equilibristes (1991)
Regia: Nico Papatakis; soggetto e sceneggiatura: Nico Papatakis; interpreti: Michel Piccoli, Milah Dadi, Patrick Mille, Polly Walker; origine: Francia; durata: 120’
Marcel Spadice, poeta e drammaturgo, cerca di sedurre Franz-Ali Aouissine, un valletto di pista del circo che sogna di diventare un equilibrista. Per lo scrittore, il circo è sempre stato fonte d’ispirazione; così decide di diventare l’allenatore del valletto, sottomettendolo alle sue esigenze e facendogli rischiare la vita, per poter penetrare in questo mondo così magico.
ore 19.30
incontro con Marine Jaffrézic e Fabrizio Impellizzeri
a seguire
Un chant d’amour (1950)
Regia: Jean Genet; soggetto e sceneggiatura: J. Genet; interpreti: Java, André Reybaz, Lucien Sénémaud, Coco Le Martiniquais; origine: Francia; durata: 25’
Confinati nelle loro rispettive celle, due prigionieri (un giovane e un quarantenne) vengono a contatto tramite un buco ricavato nella parete che li separa. Mediante una cannuccia ed una sigaretta si trasmettono il loro amore, sotto gli occhi di un carceriere che si immischia nella loro intimità attraverso lo spioncino della porta. Il guardiano irrompe nella cella del quarantenne e lo minaccia con la sua pistola, lasciando spazio ad un sogno…
a seguire
Fireworks (1947)
Regia: Kenneth Anger; soggetto e sceneggiatura: K. Anger; interpreti: K. Anger, Gordon Gray, Camilla Salvatorelli, Bill Seltzer; origine: USA; durata: 14’
Un giovane si alza in piena notte e si aggira in posti oscuri e tetri. Durante il tragitto un gruppo di marinai lo aggrediscono e lo violentano.
ore 21.00
Querelle (1982)
Regia: Rainer Werner Fassbinder; soggetto: dal romanzo omonimo di J. Genet; sceneggiatura: Burkhard Driest, Kurt Raab; interpreti: Brad Davis, Franco Nero, Jeanne Moreau, Laurent Malet; origine: Francia/Belgio/Germania; durata: 106’
Il marinaio Querelle (derivato da “macquerelle”, versione effeminata di “macquereau”, in italiano “magnaccia”) è dotato di un fascino irresistibile, che non lascia insensibile il tenente Seblon, suo superiore. Sceso nel porto di Brest, Querelle rivede in un famoso bistrot-bordello suo fratello, a cui ruba l’amante, Lysiane. In cerca di un’identità che va disperatamente inseguendo nell’esperienza di ogni nefandezza, è preso in un turbine tetro di fascino ed odio, amore ed infamia, che lo porta ad intessere pericolose tresche con il padrone del sordido locale, con un assassino…
2-16 dicembre
Lo splendore del vero. Il mondo di Roberto Rossellini
prima parte
Il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e il Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, in collaborazione con Teche Rai, dedicano, nei mesi di dicembre e di gennaio, una retrospettiva a Roberto Rossellini nel centenario della nascita con film, programmi televisivi, documentari e interviste. Una straordinaria occasione per rivedere l’opera di un maestro del cinema, il cui percorso esistenziale e professionale si è discostato sempre più dagli angusti limiti dello schermo per ambire a obiettivi più elevati, indissolubilmente legati alla sviluppo e alla conoscenza dell’uomo.
Si ringraziano per la collaborazione: Barbara Scaramucci, Sandra Eichberg e Viviana Nardomarino (Teche Rai), Giuliana Evangelista e Alessandra Venerus (Mediaset – Cinema Forever), Paola Olivetti (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza), Adriano Pintaldi (Istituzione Roberto Rossellini), Angelo Draicchio e Cristina D’Osualdo (Ripley’s Film), Donatella Baglivo (Ciak 2000), Paolo Isaja e Maria Pia Melandri (Cinema Ricerca), Cristiano Migliorelli (Istituto Luce), Claudia Gianetto (Museo Nazionale del Cinema di Torino), Amedeo Bacigalupo (Nuvola Film), Adriano Aprà, Nino Bizzarri, Claudio Bondì, Beppe Cino, Virgilio Fantuzzi, Fiorella Mariani, Italo Moscati, Laura Muscardin, Renata Prunas.
«Gli ingredienti sono sempre quelli: il mondo e gli uomini. E il bisogno di costruire il mondo, con le sue coordinate storiche, sociali, di ambiente, in modo contestuale agli uomini che vi partecipano, che gli sono presenti. Lo so, il mondo e gli uomini ci sono anche nelle favole, nelle invenzioni, ma c’è un mondo che appartiene alla fantasia, quello appunto dei film di fantasia, e c’è un mondo che appartiene alla realtà, quello del documento, del neorealismo; e mi riferisco in questo caso proprio alla realtà più piatta, più polverosa, più umile; soprattutto più umile. Perché per me la ricerca dell’umiltà è la cosa più importante; specie se ci si vuole dare un’etica, se si vuol raggiungere una certa morale. La fantasia non la tratterò mai più. Non perché la disprezzi, ma perché credo che il solo impegno cui metta conto dedicarsi oggi sia la documentazione della realtà. E questo per il solito principio, perché siamo spaventosamente ignoranti e perché, se davvero vogliamo viver da uomini, questa ignoranza ogni giorno di più dobbiamo cercare di demolirla; con tutto ciò che facciamo».
Roberto Rossellini
sabato 2
ore 17.00
Fantasia sottomarina (1939)
Regia: Roberto Rossellini; fotografia: Rodolfo Lombardi; musica: Edoardo Micucci; origine: Italia; produzione: Incom; durata: 10’
Documentario girato nel parco della villa della famiglia Rossellini a Ladispoli con la collaborazione di Marcella De Marchis. Fantasia sottomarina rappresenta una delle prime prove cinematografiche del regista ed è un documentario sui pesci che fu in qualche modo commissionato dalla Ginepesca, una ditta antesignana nella produzione dei surgelati.
a seguire
Il tacchino prepotente (1939)
Regia: Roberto Rossellini; fotografia: Mario Bava; origine: Italia; durata: 6’
copia proveniente dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza
a seguire
La vispa Teresa (1939)
Regia: Roberto Rossellini; fotografia: Mario Bava; origine: Italia; durata: 7’
Il tacchino prepotente e La vispa Teresa testimoniano il passaggio da un tipo di cinema amatoriale, animato dalla semplice passione per il mezzo cinematografico, ad una più matura consapevolezza delle possibilità del cinema. Da notare la presenza di Mario Bava alla direzione della fotografia.
copia proveniente dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza
ore 17.30
La nave bianca (1941)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Francesco De Robertis; sceneggiatura: R. Rossellini, F. De Robertis; origine: Italia; durata: 77’
Tutto si svolge su una nave di battaglia e la vicenda narra la vita che su di essa vi trascorre l’equipaggio. I marinai della nave da battaglia Arno leggono la corrispondenza. Ognuno coltiva il desiderio di reincontrare la propria amata e i propri cari. Ma uno scontro navale rischia di far crollare i sogni e le illusioni dell’equipaggio. Primo film dell’allora 34enne Rossellini, La nave bianca non ha interpreti professionisti ed è stato realizzato con la collaborazione di ufficiali, equipaggi della Regia Marina ed infermiere del Corpo Volontario. Il film è stato presentato alla Mostra di Venezia del 1941 e ha vinto la Coppa del Partito Nazionale Fascista.
ore 19.00
Un pilota ritorna (1942)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Tito Silvio Mursino [Vittorio Mussolini]; sceneggiatura: R. Rossellini, Massimo Mida, Margherita Maglione, Rosario Leone, Gherardo Gherardi, Ugo Betti, Michelangelo Antonioni; interpreti: Massimo Girotti, Gaetano Masier, Piero Lulli, Michela Belmonte; origine: Italia; durata: 84’
Grecia, 1941. Un pilota, salvatosi con il paracadute mentre il suo aereo precipita, viene imprigionato dagli inglesi e condotto in un campo di concentramento. Evade e a bordo di un aereo nemico torna in Italia. Secondo atto della trilogia della guerra fascista, alterna uno stile documentaristico nella prima parte a un tono avventuroso nella seconda, egualmente priva di facili tentazioni retoriche.
ore 20.30
Presentazione del dvd de L’uomo dalla croce (1943)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Asvero Gravelli; sceneggiatura: A. Gravelli, R. Rossellini, Alberto Consiglio, G. D’Alicandro; interpreti: Alberto Tavazzi, Roswita Schmidt, Attilio Dottesio, Aldo Capacci; origine: Italia; durata: 88’
Terzo lungometraggio di Rossellini che chiude un’ideale trilogia sulle gesta delle tre armi del Regio esercito italiano: dopo i marinai (La nave bianca) ed i piloti bombardieri (Un pilota ritorna) ecco i soldati di terra. L’uomo dalla croce si basa su un soggetto di Asvero Gravelli, ideologo della difesa della razza, il quale ha voluto celebrare la figura del cappellano militare Reginaldo Giuliani, caduto eroicamente sul fronte russo. Gli esterni (la steppa russa) sono stati girati nella campagna attorno a Ladispoli.
Il master digitale è stato realizzato a partire da un duplicato positivo restaurato nel 2002 a partire dal negativo nitrato originale. La preservazione e la stampa sono state effettuate presso il laboratorio Studio Cine di Roma. Il master digitale è stato realizzato in Spirit Datacne 2k. La colonna sonora è stata restaurata a partire da un negativo ottico nitrato ed è stata rimasterizzata da Lobster Films, Parigi. L’uomo dalla croce è uscito a novembre in dvd, l’edizione è curata dalla Ripley’s Film.
a seguire
La testa della cometa (1987)
Regia: Claudio Bondì, Beppe Cino, Fiorella Mariani; origine: Italia; durata: 110’
Versione breve, curata da Beppe Cino, del programma Rai, in 5 puntate, Roberto Rossellini dieci anni dopo, realizzato dallo stesso Cino, insieme a Claudio Bondì e a Fiorella Mariani, in occasione del decennale della morte del regista. Si tratta di una versione inedita in Italia.
ingresso gratuito
domenica 3
ore 17.00
Paisà (1946)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Sergio Amidei, Federico Fellini, Marcello Pagliero, Victor Alfred Haynes, R. Rossellini; sceneggiatura: S. Amidei, F. Fellini, R. Rossellini; interpreti: Carmela Sazio, Dots M. Johnson, Maria Michi, Giulietta Masina; origine: Italia; durata: 134’
«Uno dei vertici del neorealismo italiano che porta a un grado di incandescenza espressiva e di autenticità la materia della cronaca. È un potente affresco collettivo che ha le sue punte alte nell’episodio fiorentino e soprattutto in quello finale. Girato con attori non professionisti. Alla sceneggiatura contribuì Federico Fellini. 3 Nastri d’argento (musiche, film e regia). Nel 1998, a cura di Adriano Aprà, è stata approntata un’edizione di 134 minuti, più vicina a quella originale, scorciata dallo stesso Rossellini» (Morandini).
ore 19.30
Desiderio (1943/1946)
Regia: Marcello Pagliero, Roberto Rossellini; soggetto: Anna Benvenuti; sceneggiatura: R. Rossellini, M. Pagliero, Diego Calcagno, Giuseppe De Santis, Rosario Leone, Guglielmo Santangelo; interpreti: Elli Parvo, Massimo Girotti, Carlo Ninchi, Roswita Schmidt; origine: Italia; durata: 80’
Il film fu iniziato da Roberto Rossellini nel luglio del 1943 con il titolo Scalo merci. Gli attori previsti erano Massimo Girotti e Orietta Fiume. Quest’ultima fu rimpiazzata da Elli Parvo. La lavorazione fu interrotta a causa degli eventi dell’8 settembre. La pellicola venne recuperata qualche anno dopo da Marcello Pagliero che utilizzò il pochissimo materiale girato (circa 15 minuti) e portò a termine il film. Il film aveva un taglio realistico simile in certi momenti a Ossessione. Desiderio uscì con il divieto ai minori di 16 anni. Dopo un solo giorno di programmazione, il film fu sequestrato e subì sostanziosi tagli.
ore 21.00
Stromboli (Terra di Dio) (1949)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: R. Rossellini, soggetto e dialoghi: Sergio Amidei, Gian Paolo Callegari, R. Rossellini; interpreti: Ingrid Bergman, Mario Vitale, Renzo Cesena, Mario Sponza; origine: Italia; durata: 107’
Per rimanere in Italia Karin, profuga lituana, sposa una guardia del campo d’internamento, pescatore di Stromboli. Ma la vita sull’isola, per la straniera, si fa sempre più dura. «Giocato sul contrasto tra due culture inconciliabili, uno dei più intensi ritratti di donna rosselliniani mentre la natura ostile e selvaggia è il presupposto di un dramma che assume dimensioni cosmiche. Le sequenze documentaristiche [...] adottano il punto di vista della protagonista e si fondono perfettamente col racconto» (Mereghetti).
a seguire
Rossellini sotto il vulcano (1998)
Regia: Nino Bizzarri; soggetto e sceneggiatura: N. Bizzarri; testimonianze di Aiace Parolin, Mario Vitale, Francesco Alliata, Quinto Di Napoli, Virgilio Fantuzzi; origine: Italia; produzione: Franco Porcarelli per Rai International; durata: 46’
Il documentario rievoca, a cinquant’anni di distanza, la nascita di Stromboli (Terra di Dio). Da una parte pignola ricognizione dei luoghi in cui il film è stato girato, dall’altra un viaggio nei ricordi di coloro che lavorarono alla sua realizzazione. Fra tutti spicca l’operatore Aiace Parolin, dalla memoria stupefacente, che ha girato oltre cento film, ma nessuno – dice – è stato appassionante da realizzare come Stromboli. Un film che nasceva da un progetto impossibile non poteva non avere una realizzazione altrettanto avventurosa e, delle cinque settimane previste, le riprese durarono ben venti settimane!
ingresso gratuito
lunedì 4
chiuso
martedì 5
ore 17.00
Europa ’51 (1952)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: R. Rossellini da un’idea di Massimo Mida e Antonello Trombadori; sceneggiatura: Sandro De Feo, Diego Fabbri, Ivo Perilli, R. Rossellini, Brunello Rondi, con la collaborazione di Mario Pannunzio, Antonio Pietrangeli; interpreti: Ingrid Bergman, Alexander Knox, Sandro Franchina, Ettore Giannini; origine: Italia; durata: 118’
Irene, moglie di un diplomatico, conduce una vita sfarzosa fra un ricevimento e l’altro. Una tragedia familiare la costringerà drammaticamente a guardarsi dentro e a scoprire nuovi orizzonti. Film incompreso all’epoca (Moravia: «Rossellini ha addentato più di quanto fosse in grado di masticare»), la cui importanza è cresciuta nel tempo, fino a configurarsi come il vertice del sodalizio Rossellini-Bergman. Il bambino che interpreta la parte del figlio di Irene, Sandro Franchina, avrebbe poi diretto nel 1966 il significativo Morire gratis.
ore 19.00
Viaggio in Italia (1953)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: Vitaliano Brancati, R. Rossellini; interpreti: Ingrid Bergman, George Sanders, Maria Mauban, Anna Proclemer; origine: Italia-Francia; durata: 82’
Una coppia di coniugi inglesi in crisi si reca a Napoli. In una realtà completamente differente da quella abituale, i due ritrovavano sentimenti smarriti. Stroncato in Italia e in America, bocciato dal pubblico, amatissimo in Francia dai registi della nouvelle vague (Rivette disse che «con l’apparizione di Viaggio in Italia tutti i film sono improvvisamente invecchiati di dieci anni»), è il film con il quale Rossellini si pone oltre il neorealismo, a un passo dal (futuro) cinema dell’alienazione di Antonioni.
ore 20.40
tavola rotonda moderata da Gianni Borgna e Sergio Toffetti. Intervengono: Adriano Aprà, Donatella Baglivo, Nino Bizzarri, Callisto Cosulich, Virgilio Fantuzzi, Paolo Isaja, Stefano Roncoroni, Gian Luigi Rondi, Alessandro Rossellini
a seguire
Antologia del cinema italiano. Rossellini visto da Rossellini (1992)
Regia: Adriano Aprà; montaggio: Gabriella Brunamonti; delegato Luce alla produzione: Maurizio Pucciarelli; ricerche: Roberto Torelli: produzione: Istituto Luce - Italnoleggio Cinematografico; origine: Italia; durata: 64’
Documentario di montaggio che analizza, con uno stile volutamente rosselliniano, cioè didattico, l’intera produzione cinematografica di Roberto Rossellini. Vero protagonista è Rossellini stesso che distribuisce perle di saggezza, un “abbecedario”
attuale anche oggi. Solo qualche esempio: «Il vero mestiere che uno deve imparare è il mestiere di uomo»; l’antifascismo secondo Rossellini: «Ragazzi imparate che il nero nasconde bene lo sporco»; «Il neorealismo per me era una posizione morale e basta».
copia proveniente dall’Istituto Luce
ingresso gratuito
mercoledì 6
ore 17.30
L’invidia (ep. de I sette peccati capitali, 1952)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dal racconto La chatte di Colette; sceneggiatura: R. Rossellini, Diego Fabbri, Liana Ferri, Turi Vasile; interpreti: Orfeo Tamburi, Andrée Debar, Nicola Ciarletta, Nino Franchina; origine: Italia/Francia; durata: 20’
La moglie di un pittore si sente trascurata dal marito che dedica tutte le sue attenzioni a una gattina. Il film fu girato nell’appartamento dell’architetto Antonio Valente, un attico sopra piazza di Spagna, e il pittore Orfeo Tamburi interpreta se stesso, conservando sullo schermo il suo nome di battesimo: il realismo rosselliniano è racchiuso anche in questi dettagli.
a seguire
Santa Brigida (1952)
Regia: Roberto Rossellini; interprete: Ingrid Bergman; durata: 9’
Alcune scene (mute) del cortometraggio incompiuto, commissionato dalla Croce Rossa svedese e girato nel convento delle suore di Santa Brigida a Roma. Le suore, assistite da Ingrid Bergman, preparano i pacchi per i bambini colpiti dalla alluvioni nel Polesine.
a seguire
Ingrid Bergman (ep. di Siamo donne, 1953)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: da un’idea di Cesare Zavattini; sceneggiatura: C. Zavattini, Luigi Chiarini; interpreti: Ingrid Bergman, Albamaria Setaccioli, Robertino, Isabella e Isotta Rossellini; origine: Italia; durata: 20’
Ritratto di quattro celebri attrici (Alida Valli, Isa Miranda, Anna Magnani e Ingrid Bergman), ideato da Cesare Zavattini. L’episodio diretto da Rossellini è una scena di vita familiare, girato nella villa di Santa Marinella: la Bergman alle prese con una gallina che rovina le sue belle rose. Per Di Giammatteo l’opera migliore di Rossellini dai tempi di Germania anno zero.
Edizione restaurata nel 2000 presso il laboratorio Haghefilm di Amsterdam dalla Cineteca Nazionale, in collaborazione con Vincenzo Marzi/Ripley’s Film.
a seguire
Napoli 1943 (ep. di Amori di mezzo secolo, 1954)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Carlo Infascelli; sceneggiatura: Oreste Biancoli, R. Rossellini, Vinicio Marinucci, Giuseppe Mangione, Rodolfo Sonego; interpreti: Antonella Lualdi, Franco Pastorino, Ugo D’Alessio; origine: Italia; durata: 20’
Primo film a colori di Rossellini, fotografato da Tonino Delli Colli. Una romantica storia d’amore in un rifugio antiaereo vicino al teatro San Carlo di Napoli, mentre la città viene bombardata. Una fiaba che per pochi istanti spezza la violenza della guerra.
ore 19.00
Giovanna d’Arco al rogo (1954)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dall’oratorio drammatico Jeanne au bûcher di Paul Claudel e Arthur Honegger; sceneggiatura: R. Rossellini; interpreti: Ingrid Bergman, Tullio Carminati, Giacinto Prandelli, Augusto Romani; origine: Italia/Francia; durata: 80’
«Trasposizione cinematografica dell’oratorio scritto da Paul Claudel e musicato da Arthur Honegger, di cui Rossellini aveva già curato l’allestimento teatrale. Il tema del contrasto è tipico della poetica rosselliniana, ma il film è importante soprattutto per la sperimentazione di procedimenti espressivi che segneranno la futura produzione televisiva del regista [...]. All’epoca fu passato sotto silenzio dalla critica, ed ebbe scarsa circolazione» (Mereghetti). Giovanna d’Arco al rogo è il primo lungometraggio a colori di Rossellini.
copia proveniente dal Museo Nazionale del Cinema di Torino
ore 20.45
Francesco giullare di Dio (1950)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: R. Rossellini ispirato da I Fioretti di San Francesco e da Vita di Frate Ginepro; sceneggiatura: R. Rossellini, Federico Fellini con la collaborazione di Padre Félix Morlion e di Padre Antonio Lisandrini; interpreti: Aldo Fabrizi, Arabella Lemaître e con la partecipazione di veri monaci francescani; origine: Italia; durata: 75’
«Il film ha un tono corporeo e umano che riscopre, attraverso la trasfigurazione mistica della leggenda, una realtà toccante perché liberata dalla retorica e dalla letteratura, una realtà che diviene terribilmente polemica per chi abbia voglia di esami di coscienza e sia capace di farne» (Chiarini). Non risulta accreditato in qualità di sceneggiatore Brunello Rondi.
Copia restaurata a cura di Mediaset Forever. Il lavoro di restauro è stato condotto, data l’impossibilità di reperire il negativo originale, operando su tre lavander in buono stato di conservazione. Da questi è stato ottenuto un nuovo controtipo negativo che ha restituito finalmente alla pellicola la lucentezza originaria della fotografia. Più complicato il lavoro sulla colonna sonora che era decisamente compromessa da un disturbo costante e da continui scrocchi, botti e un forte crackle quasi costante che sono stati eliminati grazie all’impiego di apparecchiature sofisticate come il sonic solutions no noise.
copia proveniente da Mediaset - Cinema Forever
a seguire
Roberto Rossellini: il mestiere di uomo (1997)
di Beppe Cino, Maurizio Giammusso, Fiorella G. Mariani; origine: Italia, durata: 90’
Il documentario parte da un’affermazione di Rossellini, «Io non sono un cineasta. Sono una persona che in tutta la sua vita ha cercato di imparare solamente il mestiere di uomo», per ricostruirne la carriera e comprenderne gli sviluppi, il regista che si spoglia del proprio ruolo e insegue il mito della conoscenza nelle sue varie espressioni. Un viaggio nell’universo rosselliniano in cui il cinema dialoga con la scienza e la visione si colora di nuovi, più elevati, significati.
ingresso gratuito
giovedì 7
ore 17.00
Dov’è la libertà...? (1954)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: R. Rossellini; sceneggiatura: Vitaliano Brancati, Ennio Flaiano, Antonio Pietrangeli, Vincenzo Talarico; interpreti: Totò, Leopoldo Trieste, Vera Molnar, Nyta Dover; origine: Italia; durata: 91’
Dopo vent’anni di prigione per aver ucciso un tale che egli riteneva avesse insediato la sua onestissima moglie, un barbiere torna in famiglia. Ma, scandalizzato dalla meschinità e ipocrisia dei parenti, preferisce ritornare in prigione. Rossellini abbandonò il set e alcune sequenze furono girate un anno dopo da Mario Monicelli, mentre le inquadrature finali sono di Fellini.
ore 19.00
La paura (1954)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dal racconto Die Angst di Stefan Zweig; sceneggiatura: Sergio Amidei, R. Rossellini, Franz Graf Treuberg; interpreti: Ingrid Bergman, Mathias Wieman, Kurt Kreuger, Renate Mannhardt; origine: Germania/Italia; durata: 82’
Irene, moglie di un industriale, tradisce il marito con un musicista. Una donna la ricatta minacciando di rivelare la storia del tradimento al marito. Irene, variante del personaggio di Europa ’51, conosce l’altra faccia della realtà che la circonda. Girato a Monaco, in doppia versione, tedesca e inglese, e distribuito con finali diversi, il film segna la fine del sodalizio Rossellini-Bergman.
ore 21.00
Via Veneto Set. La strada, il cinema, la vita (2006)
Regia: Italo Moscati; testi: I. Moscati; origine: Italia; produzione: RaiSatCinema World, Istituto Luce, Rai Teche; durata: 85’
Anita Ekberg, Marcello Mastroianni e la felliniana dolce vita, ma anche Richard Burton, Elizabeth Taylor, Kirk Douglas, Gregory Peck, Gloria Swanson, Jane Mansfield, Charlton Heston, i muscle boys del cinema storico-mitologico di cartone, le miss Italia e così via…ma anche l’ex Faruk e i principi arabi, i grandi industriali e
affaristi, i latin lovers, i play boys, le spogliarelliste, i prestigiatori, i gay, le soubrette, gli assassini e le assassinate o le scomparse: dal dopoguerra al 1963, quando si concluse la lavorazione di Cleopatra, tutto ruota attorno al mito di via Veneto. In una bella sequenza Ingrid Bergman viene inseguita dai paparazzi con un commento del cinegiornale assolutamente irriverente...
venerdì 8
ore 17.00
Via Veneto Set. La strada, il cinema, la vita (replica)
ore 19.00
Europa ’51 (replica)
ore 21.00
Il generale Della Rovere (1959)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dal racconto omonimo in Pantheon minore di Indro Montanelli; sceneggiatura: Sergio Amidei, Diego Fabbri, I. Montanelli; interpreti: Vittorio De Sica, Hannes Messemer, Sandra Milo, Giovanna Ralli; origine: Italia/Francia; durata: 139’
Il generale Della Rovere si colloca in un punto di svolta nell’attività di Rossellini. Sempre più persuaso dall’idea del cinema come strumento didattico, Rossellini ne Il generale Della Rovere, così come nel film “gemello” Era notte a Roma, torna a riflettere sul periodo della guerra. Ma sono trascorsi quindici anni e lo sguardo su quella età storica non può che essere retrospettiva e indiretta. I fatti evocati nel film sono realmente accaduti. Ma Rossellini sembra più interessato a raccontare una fabula morale piuttosto che una cronaca di alcuni avvenimenti nella Roma del ’43-’44. Leone d’oro (ex-aequo) alla Mostra del Cinema di Venezia. Nastro d’argento per la migliore regia. La versione qui presentata è di sette minuti più lunga rispetto a quella uscita nelle sale (132’).
Il film viene presentato in digitale HD, a seguito del restauro effettuato nel 2006 da Minerva/Raro Video in collaborazione con Cineteca Nazionale, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Archivio Storico della Biennale di Venezia e laboratorio LVR di Roma.
sabato 9
ore 16.30
L’India vista da Rossellini (1957-1958)
Regia: Roberto Rossellini; origine: Italia; durata: 251’
Trasmesso in dieci puntate dalla Rai nel 1959, nella rubrica “I viaggi del Telegiornale”, si presenta sotto forma di conversazione fra Rossellini e il giornalista Marco Cesarini Sforza sulla realtà indiana, con brani di materiale girato durante il viaggio del 1956-57. Rossellini si accosta al mezzo televisivo spinto dal suo bisogno di «ritrovare l’uomo»: «La società e l’arte moderna hanno distrutto l’uomo. [...] La televisione, essendo un’arte ai suoi inizi, ha osato andare alla ricerca dell’uomo».
copia proveniente da Teche Rai
ingresso gratuito
ore 21.00
Era notte a Roma (1960)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Sergio Amidei; sceneggiatura: R. Rossellini, Brunello Rondi, Diego Fabbri, Sergio Amidei; interpreti: Leo Genn, Sergej Bondarcuk, Peter Baldwin, Giovanni Ralli; origine: Italia-Francia; durata: 157’
Dopo l’8 settembre 1943, tre prigionieri di guerra evadono da un campo di concentramento e trovano rifugio a Roma nella casa di una ragazza che vive di borsa nera. Rossellini scopre il pancinor, un espediente tecnico che gli consente lunghe riprese senza stacco, in modo da limitare al massimo il montaggio: inizia il viaggio rosselliniano oltre le frontiere del cinema. Premio speciale della Giuria al Festival di Karlovy Vary.
domenica 10
ore 17.00
Celluloide (1996)
Regia: Carlo Lizzani; soggetto: tratto dal romanzo omonimo di Ugo Pirro; sceneggiatura: U. Pirro, C. Lizzani, Furio Scarpelli; interpreti: Giancarlo Giannini, Lina Sastri, Anna Falchi, Massimo Ghini; origine: Italia; durata: 119’
«Lizzani rappresenta tutto con la sua abituale limpidezza narrativa, evoca senza insistervi l’improvvisata Roma cinematografica di quegli anni, dà il tocco giusto a personaggi che noi, della sua generazione, abbiamo conosciuto da vicino e che, grazie a lui, sentiamo ancora “persone”, e finisce, alla lunga, per mettere soprattutto l’accento sul difficile sodalizio creativo fra l’irritabile Amidei tutto d’un pezzo – il personaggio persona più efficace di tutto il film – e quel Rossellini marito infedele e tenero papà, creatore geniale ma sempre pronto al compromesso» (Rondi). Il film ha vinto tre David di Donatello per la stagione 1996/97: per la migliore sceneggiatura, la migliore musica (Manuel De Sica) e il miglior attore (Giancarlo Giannini).
ore 19.15
La Roma di Rossellini (2001)
Regia di Alessandro Rossellini; a cura di Virgilio Fantuzzi; origine: Italia, durata: 50’
Un viaggio attraverso i luoghi nei quali, durante la guerra e subito dopo, è nato il neorealismo, tra via Sistina e via Crispi, un viaggio nel quale emergono le personalità di Rossellini, De Sica e un giovane Fellini…
ingresso gratuito
a seguire
Jolanda e Rossellini, memorie indiscrete (1995)
Regia: Paolo Isaja, Maria Pia Melandri; origine: Italia; produzione: Cinema Ricerca; durata: 33’
Jolanda Benvenuti, entrata giovanissima nel reparto tecnico della Cines, conobbe Rossellini alla fine degli anni ’30, quando il regista le chiese di montare un suo cortometraggio. Da quel momento nacque un sodalizio di lavoro che proseguì, pressoché ininterrotto, fino alla scomparsa del regista. Malgrado ciò, il nome di Jolanda non figura nei credits di Roma città aperta, che pure fu opera sua per quanto riguarda il montaggio e l’edizione. Jolanda rivede, commentandolo, il film di Rossellini e alla fine ci svela il mistero dell’assenza del suo nome nei titoli.
ingresso gratuito
ore 20.45
Roma città aperta (1945)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Sergio Amidei, Alberto Consiglio [non accreditato]; sceneggiatura: S. Amidei, Federico Fellini e non accreditati: R. Rossellini, Carlo Celeste Negarville; interpreti: Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Vito Annichiarico, Nando Bruno; origine: Italia; durata: 104’
Roma città aperta «è la prima testimonianza poetica della Resistenza italiana, è il quadro vivo di una situazione che vide divenire “gli uomini della strada”, le donne, i ragazzi, i veri protagonisti della nuova storia civile del paese. Un prete e un comunista lottano per la stessa causa. Dietro di loro si muove un quartiere popolare di Roma, coi suoi casoni squallidi, i cortili in cui la storia di ognuno è la storia di tutti, e dove le sofferenze e le speranze sono comuni. La forza di Roma città aperta è in questa molteplicità di elementi umani coagulati in un’unità superiore» (Lizzani). Gran Premio (ex aequo) al Festival di Cannes (1946).
Edizione restaurata nel 2006 dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma; restauro effettuato interamente in digitale a Cinecittà Digital.
a seguire
Figli di Roma città aperta (2005)
Regia: Laura Muscardin; origine: Italia; produzione: Nuvola Film; durata: 50’
Nel sessantesimo anniversario di Roma città aperta un viaggio nei luoghi e nelle memorie del film insieme al testimone Vito Annichiarico, che interpretava il ruolo del piccolo Bruno. Laura Muscardin ha diretto nel 2001 il lungometraggio Giorni e ha appena completato il suo secondo film Billo, il grande Dakhaar.
copia proveniente da Nuvola Film
ingresso gratuito
lunedì 11
chiuso
martedì 12
ore 17.00
India Matri Bhumi (1958)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: R. Rossellini; sceneggiatura: R. Rossellini, Sonali Senroy Das Gupta, Fereydoun Hoveyda; voce narrante: Vincenzo Talarico; origine: Italia/Francia; durata: 87’
Nel dicembre del 1956 Rossellini insieme all’operatore Aldo Tonti fece un lungo viaggio in India, dal quale ricavò una serie televisiva in dieci episodi e una versione cinematografica, presentata fuori concorso al Festival di Cannes, accolta con un’interminabile ovazione. «Come Flaherty, Rossellini è un poeta: quale libro potrà mai darci l’incanto di certe panoramiche circolari sulla pianura [...]? Anche India è un film di esplorazione, ma in senso spirituale» (Morandini).
ore 18.30
Benito Mussolini (1961)
Regia: Pasquale Prunas; supervisione: R. Rossellini; commento di Enzo Biagi e Sergio Zavoli letto da Romolo Valli; origine: Italia; durata: 112’
Il capo del fascismo attraverso le immagini documentarie della sua vita politica e privata: sciatore, aviatore, cavallerizzo, mietitore, minatore, tennista, violinista, schermitore... «Appoggiato a un sapido commento di Enzo Biagi e Sergio Zavoli, si affida alle carte dell’ironia più che a quelle della polemica, alle ragioni del costume più che a quelle della storia» (Morandini). Il materiale d’archivio fu recuperato in modo avventuroso oltre cortina dallo stesso Prunas, che già da alcuni anni era impegnato nella realizzazione del suo progetto, e il nome di Rossellini servì da garanzia per l’intera operazione, senza che la collaborazione si concretizzasse nei fatti.
copia proveniente da Teche Rai
ingresso gratuito
ore 20.30
Viva l’Italia (1961)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: Antonio Petrucci, Luigi Chiarini, Sergio Amidei, Carlo Alianello; sceneggiatura: Antonello Trombadori, R. Rossellini, A. Petrucci, Diego Fabbri, S. Amidei; origine: Italia/Francia; interpreti: Renzo Ricci, Paolo Stoppa, Franco Interlenghi, Giovanna Ralli; durata: 128’
La spedizione dei Mille rievocata a cento anni di distanza. «Pur con alti e bassi di stile e di tono, nonostante i compromessi storici-ideologici di sceneggiatura, il film raggiunge i suoi scopi: togliere l’epopea garibaldina dal mito e dall’oleografia [...] e dare alla rievocazione storica la spoglia concretezza di una cronaca» (Morandini).
a seguire
Torino tra due secoli (1961)
Regia: Roberto Rossellini; sceneggiatura: Valentino Orsini; commento scritto da Vittorio Gorresio; origine: Italia; durata: 13’
Breve documentario su Torino negli anni dell’emigrazione di massa. L’arrivo a Torino, il lavoro alla Fiat, ma anche il “peso” storico di una città, dai Savoia in poi, attraverso le testimonianze di Einaudi, Mila e Calvino.
a seguire
Torino nei cent’anni (1961)
Regia: Roberto Rossellini; sceneggiatura: Valentino Orsini; commento scritto da Vittorio Gorresio; origine: Italia; durata: 46’
Documentario commissionato dalla Rai in occasione del centenario dell’Unità di Italia che ripercorre la storia di Torino lungo un secolo attraverso un collage di brani documentaristici, immagini d’epoca e tableaux vivants. «Ritorno al documentario perché voglio cercare di ripresentare agli uomini altri uomini», dichiarò Rossellini. I
copia proveniente da Teche Rai
ingresso gratuito
mercoledì 13
ore 16.30
L’età del ferro (1964)
Regia: Renzo Rossellini jr.; supervisione di Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: R. Rossellini; voce narrante: Giancarlo Sbragia; interpreti: Evar Maran, Alberto Barberito, Pasquale Campagnola, Giulio Biagini, Arnoldo Dominici; origine: Italia; durata: 277’
L’opera ripercorre la storia della civiltà umana attraverso l’evoluzione della cultura del ferro. Brani documentaristici si alternano a scene di film (anche dello stesso Rossellini) e sequenze recitate, fra le quali spicca, nella quarta puntata, la lunga storia dell’operaio di Piombino coinvolto in varie avventure dopo l’8 settembre 1943. L’età del ferro fu trasmesso dalla Rai nel 1965.
ore 21.15
Anima nera (1962)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dall’omonimo lavoro teatrale di Giuseppe Patroni Griffi; sceneggiatura: R. Rossellini, Alfio Valdarnini; interpreti: Vittorio Gassman, Nadja Tiller, Annette Stroyberg, Eleonora Rossi Drago; origine: Italia/Francia; durata: 98’
«Ormai Roberto è diventato uno dei più “veloci” registi del cinema italiano: cancellò tutti i record realizzando Anima nera in soli ventisette giorni di riprese. E, a dire il vero, questo suo film non sembra nemmeno girato in fretta. Pur nella sua grande semplicità [...] narrativa, Anima nera può vantare qualche pregio, a cominciare dalla costruzione dei molti personaggi femminili, ritratti un po’ stereotipi ma dotati di una loro innegabile autenticità [...]. Altro evidente pregio di Anima nera è la bravura con la quale Rossellini seppe gestire un attore così invadente e scomodo come Gassman, sempre tenuto saldamente entro i limiti del personaggio» (Masi).
giovedì 14
ore 17.00
Atti degli apostoli (1968)
1ª-2ª puntata
Regia: Roberto Rossellini; soggetto: dagli Atti degli apostoli; sceneggiatura: Vittorio Bonicelli, Jean Dominique de la Rochefoucauld, R. Rossellini, Luciano Scaffa; interpreti: Edoardo Torricella, Jacques Dumur, Renzo Rossi, Beppe Mannajuolo; origine: Italia/Francia/Spagna/Germania/Tunisia; durata: 116’
Trasmesso in 5 puntate dalla Rai nel 1969, è il meno televisivo dei film rosselliniani per la televisione, vicino allo spirito di Francesco giullare di Dio, senza retorica, con una ricerca della verità su un piano di oggettività, un realismo di ritorno nel quale ritroviamo l’impronta del primo Rossellini. Attori poco conosciuti, spesso non professionisti, ma perfettamente calati nei loro ruoli.
copia proveniente da Teche Rai
ingresso gratuito
ore 19.00
Viaggio in Italia (replica)
a seguire
Illibatezza (ep. di Rogopag, 1962)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: R. Rossellini; interpreti: Rosanna Schiaffino, Bruce Balaban, Gianrico Tedeschi, Carlo Zappavigna; origine: Italia/Francia; durata: 30’
Anna Maria è una ragazza acqua e sapone che fa la hostess ed è fidanzata con un avvocato. A Bangkok viene corteggiata in modo ossessivo da un americano. Per liberarsene Anna Maria dovrà cambiare volto. In realtà Illibatezza fu girato a Roma: Rossellini ironizza su verità e falsità, sul cinema, sulla televisione, sull’amore, su se stesso, ma non viene capito e l’episodio passa inosservato.
Vª Biennale Orizzonte Québec: Mémoires affectives
La quinta edizione della Biennale Orizzonte Québec, promossa dall’Agenzia Culturale del Québec in Italia, dal Ministère des Relations internationales du Québec e dal Ministère de la Culture et des Communications du Québec, con il sostegno di Association internationale des études québécoises, Conseil des arts et des lettres du Québec, Société de développement des entreprises culturelles e Tourisme Québec, presenta un panorama delle più recenti creazioni ed innovazioni culturali del Québec. Il programma vede coinvolti artisti e organismi in molteplici discipline artistiche, quali la letteratura, l’editoria, le arti della scena, il teatro, la danza, il cinema, le arti visive, la musica e le arti circensi.
programma Vª Biennale Orizzonte Québec: www.orizzontequebec.com
ore 21.00
Mémoires affectives (2004)
Regia: Francis Leclerc; sceneggiatura: Marcel Beaulieu, F. Leclerc; interpreti: Roy Dupuis, Rosa Zacharie, Maka Kotto; origine: Canada; durata: 101’; v.o. francese; sott. inglese
Alexandre, un uomo di 41 anni, è uscito dal coma con perdita della memoria. Man mano che rivede i suoi parenti, riaffiorano alcuni ricordi e brulicano nella sua testa
immagini di un passato lontano e violento. La sua ricerca interiore lo condurrà dove qualcuno gli aveva fatto giurare di non ritornare mai. «Un film raro e davvero stupendo. Uno dei più riusciti, intriganti ed appassionanti di quest’anno. Un puro gioiello» (Gilles Carignan su «Le Soleil»). Secondo film del trentacinquenne Francis Leclerc, pluripremiato in patria (4 Jutra Awards e 3 Genie Awards).
anteprima nazionale
venerdì 15
ore 17.00
Atti degli apostoli (1968)
3ª-4ª puntata
durata: 127’
ingresso gratuito
ore 19.15
Dov’è la libertà...? (replica)
ore 21.00
La prise du pouvoir par Louis XIV (La presa del potere da parte di Luigi XIV, 1966)
Regia: Roberto Rossellini; soggetto e sceneggiatura: Philippe Erlanger; adattamento e dialoghi: Jean Gruault; interpreti: Jean-Marie Patte, Raymond Jourdan, Katharina Renn, Giulio Cesare Silvagni; origine: Francia; durata: 102’
«Prodotto dall’ORTF (la tv pubblica francese), sceneggiato da Philippe Erlanger (con dialoghi di Jean Gruault), è un eccezionale e originale esempio sul modo di far storia al cinema: descritta con puntiglio cronachistico, la storia è rievocata con materialistica concretezza nelle sue radici politiche ed economiche. La descrizione dei meccanismi del potere e delle origini è illuminante, finalmente didattica come Rossellini teorizza, a partire dal ricorso allo sfarzoso cerimoniale come funzione del potere politico che impoverisce e strema – sul piano economico e su quello sociale – le velleità di indipendenza dei nobili» (Morandini).
copia proveniente da Istituzione Roberto Rossellini
sabato 16
ore 17.00
Atti degli apostoli (1968)
5ª puntata
durata: 98’
ingresso gratuito
ore 19.00
Roberto Rossellini. La storia di un uomo (2000)
Regia: Donatella Baglivo; sceneggiatura: D. Baglivo; origine: Italia; produzione: Ciak 2000; durata: 106’
Nella serie “I grandi del cinema italiano”, ideata e realizzata da Donatella Baglivo, non poteva mancare il ritratto di Roberto Rossellini, la cui personalità è ricostruita attraverso le testimonianze di numerosi amici, collaboratori, critici e registi (fra gli altri, Lizzani, Kezich, Pirro, Rondi, Rosi, Scorsese, Truffaut).
copia proveniente da Ciak 2000
ore 21.00
Il generale Della Rovere (replica)
domenica 17
(In)visibile italiano: il cinema (misterioso) di Pupi Avati
Un illustre “invisibile italiano” è sicuramente il secondo lungometraggio di Pupi Avati: Thomas (Gli indemoniati) (1969). Il Dizionario del Cinema Italiano di Poppi e Pecorari recita: «Film inedito in Italia per il fallimento della casa di distribuzione. Acquistato in Argentina, pare abbia circolato solo in quel paese. Fu presentato al Festival di Locarno (1970), dove Bob Tonelli vinse il premio Stefen quale miglior attore non protagonista. I dati tecnici che riportiamo ci sono stati forniti dal regista Avati». Esiste un’unica copia alla Cineteca Nazionale. Uno dei compiti di tale istituzione è dunque far riemergere ciò che è nascosto, avvolto, ingiustamente dalla polvere e dal buio dell’oblio. Si è pensato pertanto di far (ri)vedere anche i due successivi lungometraggi del cineasta bolognese essenzialmente per due ragioni: la prima è che pochi conservano un ricordo limpido de La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1974) e di Bordella (1976). La seconda è che con questi tre film si delinea l’universo cinematografico di Pupi Avati, costituito da atmosfere, tematiche e attori ricorrenti nella sua filmografia (da Bob Tonelli a Gianni Cavina). Vedere oggi questi film può far cadere nella trappola della nostalgia, cioè di un cinema italiano capace di osare, di sperimentare e di trasgredire.
ore 17.00
La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1974)
Regia: Pupi Avati; soggetto: P. Avati, Antonio Avati; sceneggiatura: P. Avati, A. Avati, Gianni Cavina; interpreti: Ugo Tognazzi, Paolo Villaggio, Delia Boccardo, Lucio Dalla; origine: Italia; durata: 107’
«Tornato al paese romagnolo nativo con fama di eretico burlone, il barone Anteo Pellicani, detto Gambina Maledetta, zoppo per la caduta da un fico miracoloso, s’impegna a combattere contro il mondo della sua infanzia. Pur con scompensi di costruzione, è, in bilico tra il grottesco e il fantastico, un film bizzarro, insolito, originale. Una bella galleria di maschere ripugnanti» (Morandini).
ore 19.00
Bordella (1976)
Regia: Pupi Avati; soggetto e sceneggiatura: P. Avati, Antonio Avati, Gianni Cavina, Maurizio Costanzo; interpreti: Al Lettieri, Luigi Proietti, Christian De Sica, Vincent Gardenia; origine: Italia; durata: 100’
«Diciamo che, innanzitutto, Bordella è una parodia del “made in USA”, a partire dalla CIA e proseguendo per Kissinger [...] da Mr. Chips alla signora Miniver: non mancano marines né figli dei fiori [...]. Se la materia, anche in forma satirica, poteva facilmente prestarsi a situazioni grevi tipiche di certe nostre commedie, nelle mani di Avati tutto è giocato sul filo della burla, allegra, divertente e talvolta anche spassosa, senza cadere nel volgare» (Bernardi e Cova). Il film fu sequestrato per oltraggio al pudore.
ore 21.00
Thomas (Gli indemoniati) (1969)
Regia: Pupi Avati; soggetto e sceneggiatura: P. Avati, Giorgio Celli, Enzo Leonardo; interpreti: Edmund Purdom, Anita Sanders, Bob Tonelli, Mariangela Melato; origine: Italia; durata: 98’
Paure, ossessioni e tic di un scalcagnato gruppo di attori di provincia. Fra di loro nasce l’idea di un testo teatrale che, travisando la realtà, realizzi i sogni del commediografo e della sua musa ispiratrice, Giorgia. Straordinario mix tra I giganti della montagna di Luigi Pirandello, la visionarietà di Alejandro Jodorowsky e un certo gusto barocco a metà tra un Fellini e un Bene, Thomas (Gli indemoniati) rappresenta un caso più unico che raro nel cinema italiano, non solo per invisibilità, ma anche per rottura con molti stereotipi grazie a un linguaggio cinematografico ardito e originale.
lunedì 18
chiuso
19-23 dicembre
Furio Scarpelli: la scrittura del cinema
Se la sceneggiatura, come sostengono gli americani, è l’elemento determinante per la realizzazione e la riuscita di un film, Furio Scarpelli, insieme ad Age, suo compagno di mille avventure, può essere giustamente considerato il più importante cineasta italiano, sia per la quantità che per la qualità dei copioni realizzati. Uno sceneggiatore che ha sempre saputo coniugare le tecniche più alte del mestiere con l’ispirazione civile e la consapevolezza di dover raccontare, magari con il sorriso, ma senza indulgenze, il costume e la società del proprio tempo.
“Furio Scarpelli: la scrittura del cinema” vuole essere un omaggio ad un autore, ancora attivissimo e sempre sorprendente, attraverso la riproposta di alcuni suoi film, accompagnati da un incontro dell’“autore” con registi e attori che hanno collaborato con lui e con critici cinematografici.
martedì 19
ore 18.00
incontro moderato da Franco Montini con Alessio Accardo, Paolo D’Agostini, Giuliana De Sio, Furio Scarpelli, Carlo Lizzani, Mario Monicelli, Ettore Scola, Sergio Toffetti e Paolo Virzì.
ore 20.00
La strana coppia. Incontro con Age & Scarpelli (2001)
Regia: Paolo Virzì; origine: Italia; produzione: Scuola Nazionale di Cinema; durata: 53’
Age e Scarpelli ripercorrono, con la complicità del loro “allievo” Paolo Virzì, le tappe fondamentali della loro carriera. «Chi erano questi Age & Scarpelli che firmavano soggetto, sceneggiatura e dialoghi, questo duo dalla sigla che chissà perché mi fa venire in mente l’orchestrina e le paillettes del teatro di varietà? Questa domanda in realtà non me la feci mai, finché non mi imbattei in loro due in persona» (Virzì)
ore 21.00
Tutti a casa (1960)
Regia: Luigi Comencini; soggetto: Age & Scarpelli; sceneggiatura: Age & Scarpelli, L. Comencini, Marcello Fondato; interpreti: Alberto Sordi, Eduardo De Filippo, Serge Reggiani, Martin Balsam; origine: Italia/Francia; durata: 114’
Dopo l’8 settembre il sottotenente Innocenzi, ligio ai suoi doveri, cerca di mantenere unito il reparto in attesa di ordini. Quando si rende conto che non ne verranno, scioglie le fila del suo reparto e manda tutti a casa. Comincia così un lungo viaggio attraverso l’Italia. «È forse il miglior film di L. Comencini [...], una delle rare mediazioni felici tra neorealismo e commedia italiana, grazie all’apporto di Age & Scarpelli (più Marcello Fondato) in sceneggiatura» (Morandini).
mercoledì 20
ore 17.00
47 morto che parla (1950)
Regia: Carlo Ludovico Bragaglia; soggetto: dalla omonima commedia di Ettore Petrolini e Silvano D’Arborio; sceneggiatura: Age & Scarpelli, Vittorio Metz, Marcello Marchesi, Nicola Manzari [non accreditato]; interpreti: Totò, Silvana Pampanini, Adriana Benetti, Carlo Croccolo; origine: Italia: durata: 82’
Il barone Antonio Peletti è avarissimo. Ha nascosto l’eredità ricevuta dal padre, sottraendone la metà al figlio Gastone. Gli abitanti del paese gli fanno credere che è morto ed è finito all’inferno. Grandi elogi della critica per Totò, finalmente in un ruolo all’altezza delle sue doti, non solo comiche.
ore 19.00
Risate di gioia (1960)
Regia: Mario Monicelli; soggetto: dai racconti Risate di gioia e Ladri in chiesa di Alberto Moravia; sceneggiatura: Suso Cecchi d’Amico, Age & Scarpelli, M.
Monicelli; interpreti: Anna Magnani, Totò, Ben Gazzara, Fred Clark; origine: Italia; durata: 113’
Anna Magnani veste i panni di una matura “generica” di Cinecittà, Tortorella, patetica e, nel contempo, ironica, illusa da tutti in una grottesca notte di Capodanno. «Commedia buffa dai risvolti tristi» (Morandini). La Magnani recita per la prima volta con Totò, con il quale aveva lavorato ai tempi del teatro di rivista.
ore 21.00
Signore & signori (1966)
Regia: Pietro Germi; soggetto: P. Germi, Luciano Vincenzoni; sceneggiatura: Age & Scarpelli, Ennio Flaiano, P. Germi, L. Vincenzoni; interpreti: Gastone Moschin, Virna Lisa, Nora Ricci, Alberto Lionello; origine: Italia/Francia; durata: 120’
Tre storie di amicizie e tradimenti in una bigotta città veneta. «Quanto era bello il cinema italiano quando era bello. Quando Pietro Germi dirigeva “Signore e signori”, scritto con Age, Scarpelli e Luciano Vincenzoni [e Flaiano]. Quando gli sceneggiatori non si guardavano l’ombelico [...]. Quando i soggettisti prendevano il tram, come disse una volta Cesare Zavattini» (Mancuso).
giovedì 21
ore 17.00
Racconti romani (1955)
Regia: Gianni Franciolini; soggetto: da alcuni Racconti romani di Alberto Moravia scelti da Sergio Amidei; sceneggiatura: S. Amidei, Age & Scarpelli, Francesco Rosi, A. Moravia; interpreti: Vittorio De Sica, Totò, Silvana Pampanini, Franco Fabrizi; origine: Italia; durata: 98’
Un incallito truffatore convince alcuni giovani sfaticati ad abbandonare le loro attività per dedicarsi a imprese poco limpide. «Il film cerca di far convivere il pessimismo dello scrittore con la bonarietà della commedia all’italiana: ne esce un ibrido curioso, vivacizzato – forse troppo – da un cast brillante, che testimonia la nascente tentazione del cinema italiano a stemperare nel rosa certe componenti di più seria analisi sociale» (Mereghetti).
ore 19.00
C’eravamo tanto amati (1974)
Regia: Ettore Scola; soggetto e sceneggiatura: Age & Scarpelli, E. Scola; interpreti: Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Stefano Satta Flores, Aldo Fabrizi; origine: Italia; durata: 125’
Trent’anni di storia italiana attraverso le (dis)avventure di tre amici che hanno condiviso l’esperienza della Resistenza si ritrovano a Roma nel dopoguerra. Film epocale «per tanti versi commovente e acuto, simpatico e dolente, scritto e costruito con mobile intelligenza e scontrosa ma fonda malinconia, un film che scalda le memorie di chi ha la ventura di possederne e aiuta i più giovani a comprendere le radici di tante sconfitte» (Grazzini).
ore 21.15
La terrazza (1980)
Regia: Ettore Scola; soggetto e sceneggiatura: Age & Scarpelli, E. Scola; interpreti: Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Marcello Mastroianni; origine: Italia/Francia; durata: 160’
Sulla terrazza di un appartamento si ritrovano periodicamente sceneggiatori, produttori, attori, giornalisti, scrittori, il microcosmo della Roma radical-chic. «Scola, Age e Scarpelli, pur ricorrendo ora alla farsa, ora al grottesco, ora al dolente e melanconico, ora al sentimentale, non riescono a non restare coinvolti in prima persona (Age si vede sulla terrazza), confessando che a fare l’esame di coscienza sono proprio loro, illustri registi e sceneggiatori della commedia all’italiana» (Molè).
venerdì 22
ore 17.00
Soldati - 365 giorni all’alba (1987)
Regia: Marco Risi; soggetto: Marco Modugno; sceneggiatura: M. Modugno, M. Risi, Stefano Sudriè; collaborazione alla sceneggiatura: Furio Scarpelli; interpreti: Claudio Amendola, Massimo Dapporto, Ivo Garrani, Claudio Botosso; origine: Italia; durata: 116’
In una caserma del Friuli una giovane recluta romana dalla forte personalità si scontra con un suo superiore. Il film rivela il talento di Risi nella fase di passaggio dalle commedie con Jerry Calà e Mery per sempre. «È certamente un’opera che mette in discussione molti aspetti della vita militare ma non la contesta a livello ideologico ed è proprio per questo che le sue denunce risultano credibili ed efficaci» (Ronchetti).
ore 19.00
Totò e Carolina (1955)
Regia: Mario Monicelli; soggetto: Ennio Flaiano; sceneggiatura: Age & Scarpelli, M. Monicelli, Rodolfo Sonego; interpreti: Totò, Anna Maria Ferrero, Gianni Cavalieri, Maurizio Arena; origine: Italia; durata: 92’
Un agente di polizia ha il compito di riportare al paese una ragazza che a Roma aveva tentato il suicidio per una delusione d’amore. Film stravolto dalla censura («Si riscrivono i dialoghi del film: immagini e parole non si coniugano più», Argentieri) che conserva una sua vitalità grazie alla malincomica interpretazione di Totò e, per quel che rimane, a un beffardo ritratto della società italiana dell’epoca.
ore 21.00
Ovosodo (1997)
Regia: Paolo Virzì; soggetto: P. Virzì, Furio Scarpelli; sceneggiatura: Francesco Bruni, P. Virzì, F. Scarpelli; interpreti: Edoardo Gabbriellini, Claudia Pandolfi, Nicoletta Braschi, Marco Cocci; origine: Italia; durata: 100’
Storia di Piero, nato nel quartiere popolare di Livorno chiamato Ovosodo, dalla nascita fino alla maturità. «Brillante, amara e spiritosa, pur se non poco faziosa,
commedia sociale del toscano arrabbiato Paolo Virzì, che nella natia Livorno mette in scena con grande acutezza psicologica malinconie e disagi giovanili» (Bertarelli).
sabato 23
ore 17.00
Il bigamo (1955)
Regia: Luciano Emmer; soggetto: Sergio Amidei; sceneggiatura: S. Amidei, Age & Scarpelli, Francesco Rosi, Vincenzo Talarico; interpreti: Marcello Mastroianni, Franca Valeri, Giovanna Ralli, Vittorio De Sica; origine: Italia; durata: 100’
Un agente di commercio, novello sposino, è messo nei guai da una mitomane, che crede di riconoscere in lui il marito fuggito dieci anni prima. «Mentirei se dicessi che il film, congegnato a regola di scaltro mestiere, non diverte. A patto di non chiedere all’intreccio e ai personaggi una totale coerenza. Lo svago è certo, progressivo, incalzante» (Marotta).
ore 19.00
In nome del popolo italiano (1971)
Regia: Dino Risi; soggetto e sceneggiatura: Age & Scarpelli; interpreti: Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Yvonne Furneaux, Michele Cimarosa; origine: Italia; durata: 99’
L’integerrimo giudice Bonifazi sospetta che della morte di una tossicodipendente sia responsabile un industriale senza scrupoli. Il diario della ragazza gli rivelerà la verità. «Sceneggiato con acre moralismo da Age & Scarpelli e diretto da D. Risi con graffiante immediatezza, è una delle più pungenti commedie italiane dei ’70» (Morandini).
ore 21.00
Cattiva (1990)
Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Furio Scarpelli; sceneggiatura: Francesca Archibugi, F. Scarpelli; interpreti: Giuliana De Sio, Julian Sands, Erland Josephson, Milena Vukotic; origine: Italia; durata: 98’
Ai primi del Novecento una ricca signora viene ricoverata in una clinica dopo la morte della figlia. Un giovane assistente prenderà a cuore il suo caso, applicando le teorie di Freud. «Il film di Lizzani mantiene una compatta intensità accomunando la visitazione dell’inconscio, in un’atmosfera quietamente ovattata, al fatto di vita vissuta e allo scontro di due concezioni della psichiatria» (Cantelli).

da domenica 24 dicembre a martedì 2 gennaio
chiuso

Cinema Trevi - Cineteca Nazionale   Vicolo del Puttarello, 25   Info: 06.6781206 - www.snc.it

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